Attesa per l’inizio di Aprile l’entrata in vigore della legge sulle unioni civili e sui patti di convivenza
La legge Cirinnà in vigore: è quello che attendono i cittadini italiani per vedere finalmente l’Italia al passo con le legislazioni della maggior parte dei paesi Europei.
L’accidentato percorso del ddl Cirinnà
Presentato in senato alla fine dello scorso Gennaio, il ddl Cirinnà sulle unioni civili verteva su argomenti tanto delicati da sfaldare la maggioranza di governo e da provocare una lunga bagarre in cui sono stati coinvolti la Lega Nord e il Movimento Cinque Stelle. La lega presentò una quantità tale di emendamenti – alcuni prossimi al ridicolo – da paralizzare completamente il procedere dei lavori. Quando gran parte di essi furono ritirati grazie ad una serie di mediazioni, rimasero 500 da portare all’attenzione del Senato. Ritenendo questo atteggiamento un’opposizione non costruttiva il Governo chiese l’approvazione della legge sulla fiducia e, un mese dopo la sua presentazione in senato, la legge sulle unioni civili veniva approvata.
Legge Cirinnà: in vigore dopo l’ok della Camera
Il premier Matteo Renzi ha sottolineato più volte la necessità che la Camera dei Deputati approvi rapidamente il decreto legge per completarne l’iter consentendone l’entrata in vigore e allo stesso tempo per mettere al riparo il governo italiano da altre settimane di polemica che certo non costituiscono una buona pubblicità a livello internazionale. E’ probabile a questo punto che si chieda anche alla Camera di velocizzare i tempi e votare la fiducia al governo. Si spera che la discussione non vada oltre la fine di marzo e che in merito ai temi più delicati del momento quali le unioni civili, il patto di convivenza e, infine la stepchild adoption, l’Italia sia dotata di una legislazione che segua da vicino quelle degli altri paesi europei entro l’inizio di Aprile.
Con la legge Cirinnà saranno legalmente riconosciute le unioni civili tra individui dello stesso sesso e patti di convivenza tra coppie eterosessuali che non abbiano intenzione di unirsi in un matrimonio tradizionale o che non possano perché uno dei due partner è non è ancora divorziato. In merito alla stepchild adoption il disegno di legge Cirinnà è stato modificato rispetto alla stesura iniziale: laddove si prevedeva l’automaticità dell’adozione del figlio di uno dei due partner da parte dell’altro membro della coppia, il testo presentato alla Camera prevede anche per la stepchild adoption la prassi applicata a qualsiasi altro tipo di adozione.